Nel mondo del tennis professionistico, Coco Gauff, Daria Kasatkina e Jessica Pegula hanno affrontato fin troppo familiarmente il lato oscuro della fama con minacce di morte e molestie online. Questa tendenza inquietante, lungi dall’essere un semplice sfondo spiacevole, sta ora influenzando sempre di più la salute mentale dei giocatori. Caroline Garcia in precedenza ha fatto un sentito appello all’empatia, sottolineando l’umanità dei giocatori in mezzo all’aumento del vetriolo dei social media.
Linda Noskova è l’ultima atleta ad affrontare questo aspetto turbolento della sua professione. Dopo una sconfitta alle semifinali dell’Abu Dhabi Open 2025 contro Ashlyn Krueger, Noskova ha incontrato un’ondata di ostilità online. Nonostante un lodevole viaggio verso le semifinali, le conseguenze della sua partita sono state segnate da messaggi sprezzanti e attacchi personali attraverso le sue piattaforme di social media.
Scegliendo la resilienza piuttosto che la disperazione, Noskova ha affrontato la negatività condividendo una raccolta di messaggi, chiedendo con umorismo se fosse il caso di rendere questa risposta una tradizione. Questo approccio ha segnato la sua seconda volta nell’affrontare il disprezzo del pubblico tramite i social media, evidenziando un problema ricorrente affrontato da molti nella comunità del tennis.
L’intensità degli abusi online diretti ai tennisti ha spinto l’anno scorso ad agire in modo significativo, con l’ITF, la WTA e altre importanti organizzazioni tennistiche che si sono unite per implementare un sistema di “Threat Matrix” basato sull’intelligenza artificiale. Questo programma è stato progettato per monitorare e combattere i post offensivi su varie piattaforme, identificando e agendo contro numerosi account responsabili dell’invio di messaggi dannosi ai giocatori.
La fase iniziale del sistema di rilevamento ha visto un inizio promettente nell’affrontare il problema, con la chiusura di diversi account abusivi e altri strettamente monitorati. Con il supporto di giocatrici come Victoria Azarenka, il mondo del tennis spera che iniziative come Threat Matrix promuovano un ambiente online più sicuro per gli atleti. Verso il 2025, c’è l’impegno a migliorare ulteriormente queste misure protettive, soprattutto per proteggere i giocatori dagli abusi dei messaggi diretti, con l’obiettivo di salvaguardare il loro benessere mentale e la qualità generale della vita.